La Val Camonica (anche Valcamonica o Valle Camonica e, nei dialetti camuni, Al Camònega o Camunia, dall’etnonimo in lingua latina con cui gli scrittori classici definivano anticamente la popolazione che vi abitava: i Camuni) è una vallata della Lombardia orientale, una delle più estese delle Alpi centrali, lunga quasi 100 km, con una superficie di 1 518,19 km²[1] e una popolazione di 120 327 abitanti[2]; dal lato meridionale inizia in corrispondenza della Corna Trentapassi, sul lago d’Iseo, mentre il limite settentrionale è scandito in tre diverse direzioni da altrettanti valichi montani: Passo del Tonale, a 1 883 m s.l.m., Passo dell’Aprica e Passo del Gavia, con quest’ultimo a rappresentare il punto più a nord della valle.
Storia
L’antichissima storia della Valle Camonica inizia con la fine dell’ultima glaciazione, circa 15 000 anni fa, quando il ghiacciaio, sciogliendosi, crea la vallata. Il ghiacciaio che scavò la valle, era lungo 90 km e spesso qualche centinaio di metri.
Gli abitanti, che avevano iniziato a visitare la vallata già nell’epipaleolitico, si stanziarono a partire dal neolitico. Essi erano gli antichi Camuni, popolo di origine incerta, famoso per le incisioni rupestri. Sebbene si sappia poco della sua società, questo popolo ci ha lasciato oltre 300 000 petroglifi, che fanno della Valle Camonica il maggior centro d’arte rupestre in Europa.
I contatti con i popoli della Val Padana ed in particolare con gli Etruschi sono documentati da numerose iscrizioni rupestri. Verso la fine del I secolo a.C. la Valle Camonica è annessa all’Impero romano e viene fondata la città di Cividate Camuno, dotata di terme, teatro ed anfiteatro e di un santuario di Minerva, tra i più grandi delle Alpi.
Durante il Medioevo nella zona sono frequenti gli scontri tra i guelfi e ghibellini camuni, i primi dalla parte del vescovo di Brescia e del papato, i secondi dell’imperatore del Sacro Romano Impero. Nel 1287 i camuni si ribellarono alle ingerenze di Brescia ed i Visconti di Milano, chiamati da entrambe le parti come arbitri, estesero nel corso del XIV secolo il loro controllo all’intera area.
Venezia e Milano si contenderanno a lungo, durante la prima parte del XV secolo, la Valle Camonica, che infine passerà sotto il controllo della Serenissima fino al 1797. In questo lungo periodo, conosciuto come la Pax Veneta, la popolazione civile si dedicò al commercio, soprattutto del ferro, e si governò in modo quasi autonomo con una Comunità di Valle Camonica, organo politico espressione delle vicinie locali.
Il XIX secolo è un periodo molto complesso in cui la zona passerà prima sotto il controllo francese e poi sotto il regno Lombardo-Veneto. Solo nel 1861 la Valle Camonica venne annessa al Regno d’Italia.
Nel 1915 la Val Camonica divenne teatro della prima guerra mondiale, che qui venne combattuta sulla linea di confine posta lungo il Gruppo dell’Adamello, ed è conosciuta anche come Guerra Bianca in Adamello.
Nel 1955 viene creato dalla Soprintendenza Archeologica della Lombardia il Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri di Naquane a Capo di Ponte.